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I Periti Agrari italiani nello stringersi al fianco delle famiglie colpite dai lutti causati dalle calamità che hanno colpito la Sardegna nei giorni scorsi richiamano, ancora una volta, la necessità che venga posta in primo piano la questione della difesa del territorio.
I morti di questi ultimi 50 anni negli eventi disastrosi (Alluvioni, Frane, etc.) sono sulla coscenza di tutti e le categorie professionali non possono che continuare a lanciare il loro monito affinchè, prima di ogni cosa, venga posta la questione della sicurezza e della salvaguardia dell’ambiente.
Solo una attenta e rivisitata politica di gestione delle risorse naturali, la tutela dei suoli, un agricoltura sostenibile, che è, nel 90% dei casi, assicurata dalla presenza attiva e vigile degli agricoltori, possono dare un sostanziale contributo affinche questo tipo di eventi vengano ridotti i termini di danni e, soprattutto, in termini di perdita di vite umane.
Continueremo a lavorare affinchè questo progetto virtuoso possa prendere corpo in onore di tutti quelli che hanno perso ingiustamente la vita in queste occasioni.
Articolo Originale: http://www.peritiagrari.it/?p=3900
Il giorno dopo la tragedia dell’albero caduto sulla Colombo che ha provocato la morte di un motociclista, si cercano le responsabilità.
La procura di Roma ha aperto un fascicolo per omicidio colposo. Nel registro degli indagati non ci sono ancora state iscrizioni, ma l’attenzione degli inquirenti è puntata sul Servizio manutenzione territorio e ambiente del Campidoglio. Si cerca di capire se la morte di Gianni Danieli, 42 anni, fisioterapista dell’Infernetto, sposato e padre di due bambini, poteva essere evitata.
LE PERIZIE
Il pm Alberto Pioletti, titolare dell’inchiesta, ha disposto accertamenti su più fronti: medico legali, agronomo forestale e metereologico. Ieri ha nominato il primo consulente, il professor Mirko Massimilla dell’Università di Tor Vergata che nel pomeriggio ha eseguito l’autopsia sulla vittima. E anche se non ci sono dubbi sul fatto che il motociclista sia stato ucciso dal pino caduto sulla strada, anche i familiari della vittima hanno nominato un loro perito. In mattinata i parenti sono stati convocati a piazzale Clodio per le nomine. E là, in lacrime, assistiti dai loro legali, hanno chiesto che si facesse chiarezza. C’era il padre di Danieli, il fratello, il suocero, alcuni amici. Tutti distrutti dal dolore.
IL VIDEO
«Sono un pilota – ha dichiarato il suocero della vittima – In quella zona e in quel momento il vento era sui dieci nodi. Una brezza. Non raffiche. E che un albero può cadere e uccidere per la brezza? Quell’albero non si teneva in piedi, era stato ancorato chissà quando con un cavo d’acciaio rotto da più di un anno. Abbiamo la prova su un video di google maps e l’abbiamo riferito a chi sta indagando». Il magistrato sta acquisendo tutte le prove e ha disposto anche altri accertamenti. Quello agronomo-forestale che dovrà valutare la robustezza dell’albero, e quello metereologico, per accertare quanto possa aver influito la forza del vento sulla caduta del pino di venti metri. Verrà nominato un esperto che dovrà stabilire le condizioni climatiche in quel quadrante di Roma al momento dello schianto. «Mio genero era un uomo buono – ha aggiunto il suocero – non ci rassegneremo mai. Quell’albero avrebbe potuto uccidere anche tre quattro bambini».
Il pm potrebbe decidere ora di disporre accertamenti anche sugli altri pini che costeggiano quel tratto di strada, percorso ogni giorno da migliaia di automobilisti e scooteristi. «L’albero accanto a quello che ha ucciso mio figlio – ha spiegato il padre di Gianni – è inclinato almeno del trenta per cento». E pare che non sia l’unico. I legali che assistono la famiglia Danieli, gli avvocati Alessia Tupini e Patrizia Ubaldi, annunciano battaglia: «Ci sono due bambini che aspettano il padre. Un papà che tornava dal lavoro e viaggiava in moto a cinquanta chilometri orari. L’orrore è arrivato dall’alto. E le eventuali scuse non bastano».
IL PRECEDENTE
Un altro pino della Colombo aveva ucciso in passato. Era febbraio del 2009. Daniele Innocenzi, 52 anni, padre di tre figli, dermatologo di fama internazionale e docente a La Sapienza, stava andando all’università quando è stato ucciso da un ramo. Su un bus la figlia più piccola, 7 anni, aveva riconosciuto le scarpe del padre sull’asfalto. L’inchiesta si è chiusa con delle assoluzioni. Nessuna conseguenza, insomma, per i funzionari comunali competenti.
L’incidente sulla strada dell’Eur. La disperazione del fratello della vittima: “Albero senza radici”. Una testimone; “Perché era legato con un cavo di acciaio?”. Un caso analogo, con due feriti, poco dopo il cimitero di Prima Porta. Lievemente contuse le due persone a bordo della macchina. Un altro crollo all’Ostiense su alcune vetture parcheggiate in via Benzonidi VALERIA FORGNONE e FLAMINIA SAVELLIUna vittima per il maltempo a Roma. Per le forti raffiche di vento nella capitale un pino è caduto travolgendo e uccidendo un motociclista di 42 anni, Gianni Danieli, sulla via Cristoforo Colombo, al km 17+800. Sul posto, oltre a polizia, carabinieri, vigili urbani e 118, sono intervenuti i vigili del fuoco che hanno estratto il corpo della vittima da sotto al tronco: per lui non c’è stato nulla da fare. La Procura di Roma è in attesa di ricevere l’informativa dalle forze dell’ordine per decidere se aprire un fascicolo, valutare l’ipotesi di reato e accertare eventuali responsabilità.
Il pino, crollato verso le 13 nei pressi dell’incrocio con via di Malafede, ha praticamente occupato tutte e due le corsie della carreggiata in direzione di Ostia. Il traffico è andato in tilt e si sono create lunghe code sulle strade del litorale: la Colombo è rimasta chiusa per oltre 2 ore all’altezza del villaggio Azzurro. Le auto è stata dunque deviate sulla via Ostiense dove si sono registrati ingorghi negli svincoli di Vitinia e Acilia. Sul posto gli uomini del Git dei vigili urbani stanno procedendo con i rilievi.
Un altro albero ad alto fusto è caduto in via Flaminia, poco dopo il cimitero di Prima Porta, finendo su un’auto in transito e ferendo la madre di 44 anni e il figlio di 13 che erano a bordo. Gli operatori del 118 le hanno soccorse classificandole come codice “giallo” e “verde”, quindi non in gravi condizioni e trasportati all’ospedale Sant’Andrea. Sono intervenuti anche i vigili del fuoco per rimuovere l’albero che ha occupato quasi tutta la carreggiata. I vigili urbani hanno chiuso la strada alle 10.20.
Alla stessa ora un altro albero è crollato su alcune auto in sosta via Benzoni, all’Ostiense, impedendo l’accesso ad un portone. Anche qui sono intervenuti pompieri e vigili urbani.
Il fratello. Disperati i familiari di Gianni, morto dopo essere stato centrato da un pino sulla Colombo. Sul posto è arrivato il fratello Alessandro che in lacrime ha urlato tutta la sua rabbia e la sua disperazione. “Chi me lo ridà mio fratello adesso – ha urlato – come è possibile morire in questa maniera. Gianni stava tornando dal lavoro, faceva il fisioterapista, era una persona buona”. Alessandro, apparso lucido pur nella rabbia e nel dolore, ha puntato il dito sulle condizioni della pianta: “Guardate – ha detto ai giornalisti – le radici praticamente non ci sono, era legato a un cartello pubblicitario. Paghiamo le tasse e succedono queste cose – ha imprecato – pensano solo a prendere le multe e non fanno niente. Ora aspetto le istituzioni, voglio vedere se avranno il coraggio di farsi vedere in faccia, voglio delle risposte da Roma”.
Alberi legati con cavi di acciaio. “Il corpo del motociclista era stato appena coperto. Avevo la macchina fotografica con me e quello che ha attirato la mia attenzione, e quella di altre persone presenti, è stato il cavo di acciaio che pendeva dall’albero caduto sulla Via Colombo. Dove fosse assicurato non lo abbiamo capito, ma abbiamo visto che altri due alberi erano legati tra loro da un altro cavo. Cosa significa questo, che sono pericolanti?”, si chiede Federica Anselmo, testimone dell’incidente mortale.
Colombo, il giallo del cavo di acciaio sull’albero caduto
“Eravamo fermi al semaforo da troppo tempo – aggiunge la donna – e non capivamo perché non scattasse il verde. Poi abbiamo visto alcuni motociclisti che tornavano indietro sulla Colombo contromano, nella corsia di emergenza. Ci hanno detto dell’incidente mortale e che avanti non si poteva proseguire perché l’albero caduto occupava tutta la carreggiata. Tra l’altro, mi hanno ricordato alcune persone che abitano nel quartiere di Malafede, quella è una zona a rischio: circa un anno fa un’altra persona rimase ferita dalla caduta di un albero. Una donna mi ha addirittura detto che quando c’è vento e deve passare di lì, si fa il segno della croce”.
Il precedente. Non è la prima volta a Roma che una persona muore sulla Colombo per un albero caduto. Il 18 febbraio del 2009, alle 9.30, Daniele Innocenzi, medico dermatologo di 54 anni, era in sella alla sua moto quando fu colpito dal ramo di un pino sulla Cristoforo Colombo a poca distanza dagli archi delle mura romane. Morì sul colpo, mentre stava andando al lavoro. Poco prima un altro motociclista aveva segnalato alle forze dell’ordine che quel ramo era pericolante. Innocenzi era professore associato di dermatologia della facoltà di Medicina dell’università Sapienza, nel polo di Latina, ed era stimato in campo internazionale soprattutto per la cura e l’analisi dei tumori della pelle. Aveva tre figlie adolescenti.
METEO NEL LAZIO
L’allerta della protezione civile comunale. Un nuovo allarme meteo per le prossime 24-36 ore nel Lazio. Non solo pioggia, dopo le giornate gelide ma soleggiate dei giorni scorsi: “Venti di burrasca, con rinforzi di burrasca forte, dai quadranti nord orientali; mareggiate lungo le coste esposte”, avverte la Protezione civile, che si mette a disposizioni per altre informazioni attraverso la sala operativa, attiva h/24, al numero 0667109200 o al numero verde 800854854, oppure attraverso il sito www. protezionecivileromacapitale.it.
Nel Lazio. Il forte vento ha provocato disagi anche nel resto della regione. Dopo pioggia, neve e gelo è il vento ora a creare problemi in Ciociaria. Dalla scorsa notte le forti raffiche hanno causato il crollo di numerosi alberi sulle strade. Non ci sono state conseguenze per le persone. I vigili del fuoco del Comando provinciale di Frosinone sono impegnati con tutte le squadre a disposizione per fronteggiare l’emergenza da nord a sud della provincia. Sono intervenuti, tra l’altro, a Cassino, Fiuggi e al Piglio dove diversi cartelloni sono stati abbattuti. La situazione peggiore, infatti, è proprio nel Cassinate e nel nord della provincia. Oltre a numerosi alberi abbattuti sulle strade, nella zona di Cassino il forte vento ha fatto crollare anche pali della Telecom e dell’Enel creando il caos. E continua a squillare il centralino dei pompieri di Cassino che dalle prime ore di questa mattina sono impegnati senza sosta. Danni si segnalano agli Altipiani di Arcinazzo.
A Filettino, nel Frusinate, per il vento sono crollati due comignoli di cemento che sono finiti sulla strada sottostante: in quel momento non passava nessuno in via Arquati. La protezione civile ha provveduto a chiudere la strada per motivi di sicurezza. A Filettino non si ricorda un vento così violento dal lontano 1965.
Disagi pure a Tivoli, al Comando provinciale dei vigili del fuoco di Roma, sono arrivate nelle ultime due ore una decina di telefonate da San Polo dei Cavalieri, comune ad una quarantina di chilometri dalla Capitale, per richieste d’intervento per tetti parzialmente scoperchiati dalle forte raffiche di vento che hanno fatto cadere le tegole.
Trasporti.
E’ ripresa alle 12 la circolazione ferroviaria sulla Roma-Ancona, interrotta dalle 10 per la caduta di alberi e rami sui binari tra Terni e Giuncano di Spolero, provocata dal fortissimo vento che sta interessando la zona. Le squadre di emergenza di Rete ferroviaria italiana sono intervenute per rimuovere l’albero e i rami. Due i treni coinvolti: un Intercity con un ritardo di 100 minuti e un regionale che ha avuto un ritardo di un’ora.
Con la presente si rinnova l’invito a tutti i signori iscritti a dotarsi di un indirizzo di posta elettronica certificata così come disposto dal “settimo comma dell’art. 16 del DECRETO-LEGGE 29 novembre 2008, n. 185, convertito con modificazioni dalla LEGGE 28 gennaio 2009, n. 2. La normativa individua quale unico requisito idoneo a far sorgere l’obbligo di attivazione della casella PEC l’iscrizione in un albo o elenco, senza distinzione alcuna sulla base dell’esercizioeffettivo della professione. Ne segue che anche chi, pur non esercitando nei fatti la professione (anche se lavoratore dipendente), risulti iscritto in un albo o elenco di professionisti istituito con legge dello Stato è tenuto ad attivare una PEC e a comunicarla all’ordine di appartenenza “.
A tal fine si ricorda che questo Collegio fornisce, GRATUITAMENTE, a tutti gli iscritti che ne facciamo richiesta un valido indirizzo PEC.
in allegato la dichiarazione necessaria all’attivazione della casella di Posta Elettronica Certificata, che dovrà essere debitamente compilata e restituita unitamente ad un documento di riconoscimento in corso di validità.
ASPERA ha già manifestato, e continuerà a farlo nelle opportune sedi, la contrarietà al provvedimento che vede l’adozione obbligatoria del POS da parte dei professionisti a far data dal 1 gennaio 2014 in quanto non porterà nessuna utilità diretta ai professionisti ne alla lotta al sommerso ed al “nero”.
Invece, grazie all’ulteriore balzello posto in capo ai professionisti, farà arricchire senza motivo le banche appesantendo ancora di più la gestione dello studio professionale già fattasi critica in molte regioni del Paese.
“L’opportunità premia la mente preparata” CORSO DI FORMAZIONE H.A.C.C.P. AUTOCONTROLLO DEI PRODOTTI ALIMENTARI
La qualità e la sicurezza dei prodotti agroalimentari rappresentano, nell’attuale contesto nazionale e internazionale, tematiche strategiche di importanza decisiva per le implicazioni sociali, economiche e politiche che da esse possono scaturire.
In questo panorama l’HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points, letteralmente «Analisi del Pericolo e Punti Critici di Controllo») è un sistema che previene i pericoli di contaminazione alimentare e i Periti Agrari sono in prima fila nell’applicazione di tale metodologia: un settore della Professione che offre opportunità di lavoro importanti e qualificanti.
Insieme ai docenti scopriremo la normativa vigente, la metodologia e la sua applicazione. Vedremo, inoltre, come poter costruire una competenza professionale che assicuri una vera opportunità di lavoro, soprattutto per i giovani Iscritti all’Albo.
Un corso di 40 ore, a numero chiuso, diviso in 5 giornate full-time per prepararci ad ulteriori possibilità di sviluppo della Professione: è previsto un costo di Euro 125,00 per gli Iscritti al Collegio di Roma (di Euro 250,00 per i non iscritti, di Euro 25,00 per i Praticanti Iscritti al Collegio di Roma). Il Corso termina con una verifica di apprendimento finale che, tra l’altro, dà diritto ai Crediti Formativi riconosciuti dal Collegio Nazionale.
Programma del corso:
venerdì 18 ottobre 2013 dalle ore 9:00 alle 18:00;
sabato 19 ottobre 2013 dalle ore 9:00 alle 18:00;
giovedì 7 novembre 2013 dalle ore 9:00 alle 18:00;
venerdì 8 novembre 2013 dalle ore 9:00 alle 18:00;
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Sede del Corso: Roma, centro iCAVOUR – Via Cavour n.50/a
Iscrizioni e informazioni presso il Collegio:
mail: info@peritiagrariroma.it Telefono: 0670454739.
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Si comunica che è previsto, per il giorno martedì 16 Luglio 2013 , un momento d’incontro per salutarci e per ricordare insieme il Per. Agr. Simone Di Luozzo, presso la sede del nostro Collegio.
In occasione, verranno consegnati i diplomi ai partecipanti degli ultimi corsi svolti ( Corso C.A.D., corso Usi Civici).
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