Il giorno dopo la tragedia dell’albero caduto sulla Colombo che ha provocato la morte di un motociclista, si cercano le responsabilità.
La procura di Roma ha aperto un fascicolo per omicidio colposo. Nel registro degli indagati non ci sono ancora state iscrizioni, ma l’attenzione degli inquirenti è puntata sul Servizio manutenzione territorio e ambiente del Campidoglio. Si cerca di capire se la morte di Gianni Danieli, 42 anni, fisioterapista dell’Infernetto, sposato e padre di due bambini, poteva essere evitata.
LE PERIZIE
Il pm Alberto Pioletti, titolare dell’inchiesta, ha disposto accertamenti su più fronti: medico legali, agronomo forestale e metereologico. Ieri ha nominato il primo consulente, il professor Mirko Massimilla dell’Università di Tor Vergata che nel pomeriggio ha eseguito l’autopsia sulla vittima. E anche se non ci sono dubbi sul fatto che il motociclista sia stato ucciso dal pino caduto sulla strada, anche i familiari della vittima hanno nominato un loro perito. In mattinata i parenti sono stati convocati a piazzale Clodio per le nomine. E là, in lacrime, assistiti dai loro legali, hanno chiesto che si facesse chiarezza. C’era il padre di Danieli, il fratello, il suocero, alcuni amici. Tutti distrutti dal dolore.
IL VIDEO
«Sono un pilota – ha dichiarato il suocero della vittima – In quella zona e in quel momento il vento era sui dieci nodi. Una brezza. Non raffiche. E che un albero può cadere e uccidere per la brezza? Quell’albero non si teneva in piedi, era stato ancorato chissà quando con un cavo d’acciaio rotto da più di un anno. Abbiamo la prova su un video di google maps e l’abbiamo riferito a chi sta indagando». Il magistrato sta acquisendo tutte le prove e ha disposto anche altri accertamenti. Quello agronomo-forestale che dovrà valutare la robustezza dell’albero, e quello metereologico, per accertare quanto possa aver influito la forza del vento sulla caduta del pino di venti metri. Verrà nominato un esperto che dovrà stabilire le condizioni climatiche in quel quadrante di Roma al momento dello schianto. «Mio genero era un uomo buono – ha aggiunto il suocero – non ci rassegneremo mai. Quell’albero avrebbe potuto uccidere anche tre quattro bambini».
Il pm potrebbe decidere ora di disporre accertamenti anche sugli altri pini che costeggiano quel tratto di strada, percorso ogni giorno da migliaia di automobilisti e scooteristi. «L’albero accanto a quello che ha ucciso mio figlio – ha spiegato il padre di Gianni – è inclinato almeno del trenta per cento». E pare che non sia l’unico. I legali che assistono la famiglia Danieli, gli avvocati Alessia Tupini e Patrizia Ubaldi, annunciano battaglia: «Ci sono due bambini che aspettano il padre. Un papà che tornava dal lavoro e viaggiava in moto a cinquanta chilometri orari. L’orrore è arrivato dall’alto. E le eventuali scuse non bastano».
IL PRECEDENTE
Un altro pino della Colombo aveva ucciso in passato. Era febbraio del 2009. Daniele Innocenzi, 52 anni, padre di tre figli, dermatologo di fama internazionale e docente a La Sapienza, stava andando all’università quando è stato ucciso da un ramo. Su un bus la figlia più piccola, 7 anni, aveva riconosciuto le scarpe del padre sull’asfalto. L’inchiesta si è chiusa con delle assoluzioni. Nessuna conseguenza, insomma, per i funzionari comunali competenti.
Articolo originale: http://www.ilmessaggero.it/roma/cronaca/colombo_centauro_albero_motocilcista_morto_maltempo_perizie_inchiesta_procura/notizie/382724.shtml